mercoledì 31 gennaio 2018

Al voto, le prime indicazioni !

È scattata l’ora X, ogni luogo è buono per esprimere le proprie conoscenze politiche. 

Sembra essere lo sport nazionale, tutti vogliono partecipare come provetti capi partito nel decretare alleanze, strategie, percentuali. Uno spettacolo. 

L’unico problema è che al termine delle votazioni quando lo spoglio delle urne si manifesta indicando quello che è il responso dei lettori, si ricomincia, con la solita tiritera del “te l’avevo detto”. 

Comacchio.it e il blog descriviamo.blogspot.it hanno deciso di dire basta, vi chiediamo di mettere nero su bianco con il gioco “Totopolis”, quale partito sarà premiato dalle urne, ma non solo. 


Vi chiediamo di anticipare le percentuali assegnate alle varie formazioni politiche (le più importanti), per questo sono stati concepiti, come nella migliore tradizione calcistica scontri diretti tra una formazione e l’altra, strizzando l’occhio all'indimenticabile schedina del
Totocalcio.

Le regole del gioco saranno semplici e vi condurranno, dritti, dritti a 10 minuti di pura “veggenza politica” Dimostrate con i fatti di essere ben informati. Compilate la schedina, utilizzando tutte e tre le colonne, tenendo conto che potrete utilizzare 1 tripla (tutti i risultati possibili) una doppia (due risultati possibili) nella stessa contesa.

Vi chiediamo semplicemente di fornire il vostro nome e la provenienza della valutazione quando successivamente farete pervenire all'indirizzo email info@comacchio.it l’esito della vostra giocata.

Sarà bello confrontarci, capire se effettivamente i mezzi di informazione saranno riusciti ad istruirci a dovere. Una sfida all'ultimo tenzone per decretare il nostro utente “Totopolis dell’anno”. Dimenticavo, non si vince nulla se non la soddisfazione di aver anticipato l’esito della consultazione.

Buon divertimento.

Ecco la scheda voto da stampare



P.S. Diffondete questo messaggio, più saremo e più sarà interessante raccogliere le indicazioni che interpretano le elezioni del 4 marzo 2018.




A presto con le schede in arrivo. 

martedì 30 gennaio 2018

Ipnosi per tutti

Le App, le applicazioni che ci aiutano a risolvere tanti problemi nel nostro fare quotidiano e che vengono introdotte nei nostri cellulari sono sempre più utilizzate, soprattutto dai teenager, voraci di questi optional.

Basta recarsi (virtualmente) in uno di questi Store, scegliere il software di nostro interesse e caricarlo tra i dati del nostro cellulare, a volte con pochi euro e in molti casi gratuitamente anche se con questa ultima opzione qualche “dettaglio” favorirà l’economia dello sviluppatore, mi riferisco alla pubblicità, alla possibile consegna di dati sulle nostre abitudini web, ecc…

Ognuno di noi, se possessore di smartphone, avrà di certo caricato qualche
codice particolare, questi servizi tra l’altro hanno conosciuto un vero e proprio boom di download in questi ultimi anni sfiorando numeri solo ipotizzabile qualche anno fa.

Tra i tanti codici a disposizione un’applicazione ha destato il nostro interesse. Si chiama “Myeyes” e consentirà, questa è la promessa dell’ideatore del progetto di creare le condizioni per ipnotizzare le persone.


Come funziona.

Martin Soloviz dell’università della California ha stabilito dopo una serie di studi che la musica abbinata a immagini con sfondi quantici consente la produzione di “dorminaF21” sostanza collegata alla produzione da parte del nostro organismo di sensori retroattivi nel nostro cervello.

I sensori retroattivi, per chi non lo sapesse, sono riconducibili all'attività del sonno e si presentano quando i nostri sensi sono in una condizione di “Stand By”.

A cosa serve l’App, semplicemente ad indurre il nostro interlocutore a svolgere attività che noi stessi imporremo con semplici comandi. Una sorta di ipnosi indotta da immagini e musica.

Il funzionamento è semplice, basterà collocare davanti al volto della persona da ipnotizzare il cellulare e far partire le immagini in sequenza, dopo 10 minuti di visione abbinata alla musica a bassa intensità di micro hertz produrrà l’effetto desiderato.

La cosa straordinaria sembra essere l’azione indotta e programmata sulla base della sequenza delle immagini e della musica ascoltata dal paziente.
C’è molto ancora da fare ma ad esempio il ricercatore afferma che gli studi confermano il 67 % dei risultati raggiunti.

Il progetto vede ora la supervisione del prestigioso istituto New York State P-53 Science Learning Standards che ha disposto l’avvio di un triennio di ricerca.

Per aiutare l’evolversi della scienza l’appello del Dott. Soloviz vi invita ad osservare per almeno 10 minuti la grafica che compare sotto ascoltando il brano Hovizp66 presente in una raccolta nel canale youtube.


Al termine dell’esperimento se le operazioni di personal monitoring saranno state applicate in maniera corretta sarete indotti a versare almeno 10 $ all'indirizzo che nel frattempo avrete memorizzato contribuendo con il vostro aiuto alla nascita di questa nuova branchia di ricerca.

Vi terremo informati.



Fonte: New York State P-53 Science Learning Standards 

lunedì 29 gennaio 2018

Aggiungi un posto ...in pulmino

Le strade affollate sono un problema comune per i pendolari in Cina. Ecco perché in molti cercano di trovare un passaggio per andare al lavoro, ed evitare lo stress della guida in mezzo al traffico. In questo caso, però, si è decisamente esagerato: quaranta operai edili erano stipati in un furgone a sei posti.
Qualche tempo fa, la polizia nel sud della Cina ha individuato un furgone bianco che viaggiava in modo irregolare, zigzagando, e rischiando diversi incidenti. Gli agenti hanno immediatamente fermato il mezzo, pensando di avere di fronte un guidatore in stato di ebrezza.. Ma quello che hanno trovato, era altrettanto pericoloso ma molto più strano.

Quando i poliziotti si sono avvicinati all'autista e non potevano credere ai loro occhi: c’era una gigantesca massa umana nel furgone, talmente tante persone che continuavano ad andare a sbattere contro il guidatore. Erano proprio questi contatti a causare le sterzate involontarie lungo la strada.
La situazione è diventata ancora più bizzarra quando gli agenti hanno ordinato a tutti quelli che erano nel furgone di scendere sul marciapiede. Rendendosi conto dell’unicità della situazione, gli agenti hanno filmato la scena, che è degna di film comico d’epoca. 40 persone (39 uomini ed una donna, per la cronaca) scendono una alla volta dal dal piccolo veicolo passeggeri. Tutti indossavano caschi gialli identici e giubbotti arancioni.


Gli agenti hanno scoperto che i passeggeri erano tutti operai edili. La loro destinazione era un cantiere sull'altro lato della città, vicino al ponte Chaotianmen. Con il furgone vuoto, gli agenti hanno visto erano stati tolti i sedili nella parte posteriore del veicolo: questo permetteva alle persone di entrare, ma anche limitava la capacità del conducente di utilizzare il veicolo. La polizia ha sequestrato il furgone e ha multato l’autista.

Apparentemente, il guidatore ha ammesso che questa è una pratica comune per i lavoratori del cantiere, anche se le autorità hanno dichiarato che questa era la prima volta che qualcuno è stato fermato per un tale sovraccarico.

domenica 28 gennaio 2018

Scoop in esclusiva - La cugina di Pelè

Scoop. Finalmente la redazione di De Scriviamo, può vantare la prima esclusiva della propria storia. Dopo la segnalazione avvenuta per merito di un nostro sostenitore e vista la qualità delle immagini inviate abbiamo deciso di
recarci direttamente a Copacabana Beach nello stato di Rio de Janeiro in Brasile, per incontrare, la cugina di Pelè: Maria Asunta Cerignana De Santos Pia (che per brevità citeremo semplicemente con Pia).

Il motivo del nostro viaggio? Semplice, Pia dimostra di avere nel sangue le caratteristiche doti del famoso O Rei (il Re), indiscussa icona del calcio mondiale.

Si parte per conoscere la storia che riguarda Pia, confidando anche sull'aiuto del nostro sponsor che decide di finanziare l’operazione essendo il titolare Piadina Ciliegia un fan del calciatore.


Viaggio burrascoso considerando che Ryanair non ci ha consente di trasportare i 3 kg di tortellini alla bolognese che faticosamente avevamo stivato nel nostro bagagliaio a mano. Assecondiamo le nuove regole e decidiamo di lasciare lo zaino contenente il regalo destinato alla nostra attempata fuoriclasse al primo Vù Cumprà che mi chiede del denaro per acquistare una ricarica telefonica.

Arriviamo, è notte fonda. Il tempo di ballare un po’ di samba con una ragazza di
facili costumi di nome Marisa e in men che non si dica, mi amalgamo con gli indigeni iniziando a raccogliere informazioni sulla nostra eroina del calcio.

La Favela, che ospita Pia, si dimostra subito essere cordiale con me, tutti si mettono a disposizione per trasportare i miei bagagli e tra questi il piccolo Dunga, vorrei fotografare questi nuovi amici, ma mi accorgo di avere dimenticato la macchina fotografica in aereo, pazienza, ho il telefono e inizio a riempire la mia schedina SD di colori locali.

Pedro, mi aiuta con le riprese video raccontandomi che ha seguito un corso basato sulle riprese a campo lunghissimo per questo mi chiede di allontanarsi per meglio inquadrare la scena: io acconsento.

Sembra di assistere a una gara di solidarietà, tutti mi vogliono aiutare e io sono contento. Anche Pablo si offre per regolare il mio orologio con l’ora legale, conosce un tecnico locale, dammi il telefono che lo chiamo – mi suggerisce -, anche in questo caso acconsento, fornendo il mio Rolex (regalatomi dalla redazione durante il mio compleanno) e il telefonino Samsung S8 di ultimissima generazione. 

Penso, non lo conosco e si offre volontario per risolvere un mio problema, sono in paradiso, che brave persone.

Eccola finalmente


Pia si avvicina a me stringendomi forte al petto. Gli odori che emana sono intensi, saranno di certo dovuti al grande allenamento quotidiano e per questo sopporto l’abbraccio prolungatosi nel frattempo per un paio di minuti.

Mio cugino Pelè molte volte è venuto a trovarmi perché voleva conoscere le mie tecniche per il controllo della palla. Io non lesinavo – prosegue Pia – ore e ore di attenzione. Poveretto a volte non riusciva, ma era caparbio e costante nell'impegno per questo decisi di aiutarlo. Ci volle tempo.

Ricordo ancora la frase che cambiò radicalmente il modo di giocare dell’allora giovane cugino.
Dissi: “Ricordati che il tempo nasconde il pallone”. La reazione fu immediata, tanta era la commozione. Mi strinse forte a sé piangendo e mi disse, non ti dimenticherò mai. Che momento, mi viene ancora la pelle d’oca al pensiero, conclude Pia, anche se francamente non era chiaro neppure a me a cosa mi riferissi in quell'istante.

L’allenamento era costante ed efficace, il cugino cresceva e si rafforzava. Ricordo la tecnica della cera la mia preferita (la usarono anche per un film) consisteva nell'appoggiare a terra un panno cosparso di cera e con il movimento dei piedi strofinare continuando a roteare gli arti che alternativamente pulivano prima a destra poi a sinistra.  Bei momenti per il pavimento di casa mia. Le frasi erano sempre quelle, metti la cera e togli la cera.

Si è fatto tardi, ho paura di perdere la coincidenza con l’aereo dissi all'amica Pia, nel frattempo Marisa, Pablo, Dunga e Pedro erano scomparsi. Sicuramente saranno alla ricerca (pensai) di un regalo da consegnarmi, vista la mia imminente partenza per Italia che suggelli la nostra amicizia, ormai solida e indistruttibile, devo andare. Macchina fotografica, Videocamera e orologio mi saranno sicuramente recapitati direttamente in redazione.

È stata una bella esperienza, Pia mi racconta che nel web sono presenti molti filmati e molte fotografie che la ritraggono, l’articolo è salvo tra me e me. 

Mi accorgo che non ho più il cappello e gli occhiali Ray-Ban ma non servono, ormai è notte. 

Saluto tutti e prometto di ritornare, particolare accolto con un applauso, vorrei consegnare a tutti qualche euro ma mi accorgo di aver dimenticato il portafogli nell'aereo che mi ha consentito di vivere questo grande momento, ringrazio il signore.

Ho incontrato Pia, la funambolica giocatrice di calcio che ha conosciuto e allenato Pelè, che scoop.

Alla Prossima.

sabato 27 gennaio 2018

Banana al sugo - Ricetta

Oggi si parla di cucina, di una ricetta inusuale anche per le persone che si dimostrano particolarmente affini con questa passione che ormai da anni, anche per mezzo di un crescente interesse da parte dei media raccoglie gli interessi di milioni di praticanti nel mondo. 

La televisione insegna, detta le leggi degli interessi non solo in Italia ma ovunque nel mondo.

Trattare cucina nei palinsesti delle varie emittenti a carattere generalista nazionali che da sole totalizzano gran parte degli ascolti TV è divenuta un’ottima strategia per attrarre nuove utenze e quindi nuovi interessi per il mondo della pubblicità.



Dicevamo la ricetta.

Banana sufflè and red
Per 2 persone

Ingredienti:
Pomodoro Cinese a forte acidità (confezione da 1 litro)

1 Banana con la buccia verde/gialla (a maturazione)

Cardani di pasta, per due persone sono sufficienti 100 grammi

Basilico a foglia stretta (chiedere al vostro fruttivendolo di fiducia)

Liquirizia a cubetti 300 grammi

Sale e pepe QB

Un cucchiaio di aceto balsamico

Gnasso Gnassi (Chef)

Preparazione
Prendere una teiera di dimensioni crescenti a seconda delle persone che
assaggeranno la pietanza, nel nostro caso di diametro 30/35 (massimo 37 cm)

Un litro di succo di pomodoro del dragone (il migliore per questa pietanza) da versare nella teiera riscaldata con fuoco sostenuto fino alla giusta ebollizione.

Introdurre la banana che avrete nel frattempo sforacchiato con l’ausilio di una forchetta appuntita

Prendete l’aceto che andrà versato ai lati del contenitore

Introdurre contemporaneamente: la liquirizia, il basilico, il sale e il pepe contemporaneamente.

Una volta raggiunta la consistenza della “pappina” introdurre i cardani di pasta, spegnere il fornello e attendere la macerazione che avverrà nell'arco massimo di due ore.

Quella che sarà prodotta a preparazione ultimata è stata denominata dal suo ideatore Gnasso Gnassi (chef di fama orientale), “Banana sufflè and red”.

I più informati magnificano la composizione che a primo acchito sembrerà amarognola, ma che poi successivamente ad enzimi liberati risulteranno gradevoli per il palato.

Estratto dal manuale: Chef Etecchia di ricetta (amazon.it)


Lasciate il vostro commento in caso di preparazione.

venerdì 26 gennaio 2018

Ami il tuo animale?

Gli amici a quattro zampe sono sempre più la compagnia preferita per milioni di persone nel mondo, cani e gatti in primis vengono ormai considerati parte integrante di una famiglia quando si è decisi ad inserire un animale in ambito domestico.

Ormai il 41 per cento delle famiglie italiane possiede un animale in Italia e il dato sembra evidenziare una crescita costante tra le abitudini degli abitanti della penisola senza mostrare segni di inversione rispetto al trend con il passare del tempo. 

È questa l’indagine condotta dall'Istituto P.R.O.N.T.O. del Dott. Franco Rubini di Milano, responsabile della rivista: Animals for Human edita dalla casa editrice Montanari, settimanale che ha trattato la questione nell'ultimo numero del settimanale di metà gennaio. 

Sono state oltre 7000, le persone raggiunte telefonicamente sull'argomento, rendendo lo sviluppo della ricerca tra le più accurate mai realizzate in ambito scientifico.

A questo proposito il Forum "Animal for Human" svoltosi presso il Rockfeller Center di New York il giorno 15 gennaio scorso per voce dei tanti relatori che si sono alternati alla conduzione del dibattito "è stato chiaro", gli animali saranno sempre più parte della nostra vita.


Questi i dati (per concessione della rivista Animals for Human)

Il 9% preferisce il gatto, ancor meglio se di taglia piccola, dato questo che
sovente viene abbinato al canesecondo in questa particolare classifica con una percentuale vicina al 8,50%. 

Pesci di origini tropicali contenuti in molti casi in fantasiosi acquari (6%), 

cavalli da trotto e uccelli di varie razze appaiati (4,75%), 

criceti (2,5%), 

serpenti da salotto (1,75%), 

nutrie (1%) 

e insetti da compagnia (0,5%) chiudono questa singolare classifica.

Per motivi di cronaca aggiungiamo anche la voce "non so/altro" per lo (0,5%).

Purtroppo molte risposte del sondaggio non sono state fornite dagli italiani interpellati sull'argomento, questo ha disturbato in un qualche modo come afferma durante l’incontro di presentazione alla stampa di questi dati il ricercatore Rubini “molte persone mi hanno dato risposte fuorvianti e senza senso per i nostri dati statistici”. 

Non cambio operatore telefonico, basta chiamare io resto con Vodafone, perché pago per 4 settimane, ecc…

Solo la pazienza certosina mia e dei miei colleghi ha scongiurato il fallimento del progetto. Sono orgoglioso di aver dato alla scienza con questo percorso di studio dati importanti e di sicuro interesse, sono orgoglioso.



giovedì 25 gennaio 2018

Incredibile: Tarzan dei Pigmei

Sembrerà strano ma esistono ancora diverse popolazioni abitanti nell'Africa centrale e più nello specifico della foresta del Congo che non conoscono la civiltà o quanto meno vivono in maniera isolata senza contatti esterni che possano “inquinare” lo stile di vita dei Pigmei del ceppo Bambuti.

È un racconto pieno di fascino quello comunicato dalle pagine della Gazzetta di Bisceglie a firma del giornalista naturalista Gianmaria Cocconi, professionista pluripremiato per gli articoli sempre interessanti realizzati per questa testata.

Suo il pezzo riguardante il pescatore di totani gialli (professione ormai dimenticata) o il reportage sulla fabbricazione di sandali con muschio di foca norvegese, nei pressi di Bari, da parte dell’ultimo artigiano in grado di lavorare questo difficile pellame, assai raro da reperire, ancor più dalle coste pugliesi.

L’esploratore, partito con mezzi propri e dotato di semplice macchina fotografica e taccuino era venuto a conoscenza della fantomatica tribù frequentando il salotto buono di una sensitiva alle porte di Ruvo di Puglia che, con solerzia e una notevole quantità di dettagli ha descritto il luogo e gli usi di questa popolazione, avendo vissuto durante una particolare seduta spiritica “il passato di una regina del luogo” (che poi si è scoperto esser deceduta alcuni mesi prima).

Polidora, questo è il nome dell’attempata signora superdotata di capacità extra sensoriali ha definito il luogo magico, incantato e che nasconde in sé diversi personaggi dalle caratteristiche uniche.
Non manca l’incantatore di serpenti d’acqua (Stalì), l’architetto che si occupa della costruzione delle capanne del villaggio (Calabambù) oltre a colui che ogni ricercatore vorrebbe incontrare nel corso dei propri peregrinaggi alla ricerca di nuove civiltà nella foresta congolese: Mbutu l’alter ego di Tarzan.

È lui che dialoga con gli animali della foresta emettendo suoni vocali al limite della sopportazione uditiva.
Si proprio lui, avete letto bene, sembra che la veggente abbia documentato e mostrato con una specie di ectoplasma uscito dalle narici la presenza di questo pigmeo dalla voce possente.

Tutto ciò è bastato per Gianmaria per organizzare la spedizione che si è concluda nel gennaio del 2018 dopo tre mesi di attente perlustrazioni tra la vegetazione africana e che in anteprima documentiamo con l’ausilio di qualche immagine fotografica.

È una notizia sensazionale che le cronache del New York Times documenteranno con uno speciale dedicato al popolo dei Bambuti nella prossima edizione della prestigiosa rivista in programma per maggio 2018.

Queste le fantastiche immagini che mostrano l’esperienza vissuta.


Fonte: Gianmaria Cocconi, reportage Nella valle dei Pigmei

Guarda il nuovo stile dalla California

Attenzione alla nuova moda proveniente dalla California. 

Le nuove tendenze provenienti dagli amici oltreoceano a stelle e strisce prima o poi influenzeranno le abitudini dei teenager nostrani.

È un refrain che si ripete ormai ad ogni nuova trovata che possa fare presa tra le abitudini dei ragazzi.

Anche in questo caso vi sarà chi storcerà il naso e chi da subito emulerà gli influencer che di solito regolano le manie della società.

Chi non ha mai visto ragazzi (e non solo) indossare pantaloni o meglio jeans malconci, sbranati o in alcuni casi ridotti a brandelli? Ormai non ci facciamo più caso tanto sono entrati nelle abitudini comuni.


Ora è la volta di un altro accessorio indispensabile per ogni persona che voglia semplicemente “muoversi” nella società e nella vita di tutti i giorni: le scarpe.
Sembra che anche questo indispensabile oggetto sia prossimo a fare la stessa fine dei tanto utilizzati jeans fati di tessuto e … buchi.

Bizzarra ma in continua ascesa l’abitudine di tagliare la parte frontale della scarpa e mostrare calzini colorati, ancor meglio se di diverso colore tra un piede e l’altro.

Sarà curioso osservare chi per primo, tra i divi del jet set italiano inizierà a scimmiottare con questa modalità di indossare i calzari assolutamente controtendenza.

Alcuni “Shopshoes” sono sorti a New York proponendo tra i propri scaffali scarpe usate, rotte e (a loro dire) assolutamente alla moda. 

Si è distinta in questi giorni l’azienda BrokenShoes di San Diego che ha letteralmente invaso le metropoli statunitensi con diversi punti vendita. 

La loro proposta spazia con diversi modelli: Trekking, arrampicata, casual e non mancano neppure i modelli per le serate di gala, più ricercati.

Anche i prezzi variano a seconda della lavorazione dei pellami e vanno dalle
semplici "stras da piè" alle più complesse "ciocabal", modello di punta del brand.

E intanto iniziano a spuntare i primi filmati dal canale youtube per spiegare come “imitare” le BrokenShoes. Attrezzature necessarie un’accetta e un coltellino (filmato).

Ancora una volta limitiamoci a registrare questo cambio di rotta tra i ragazzi americani e ben presto Italiani, c’è da scommetterci.



Nel frattempo osserviamo cosa avviene all'estero.

mercoledì 24 gennaio 2018

L'isola dei famosi .... bevitori

Un gruppo di bevitori in una piccola città della Nuova Zelanda ha creato una propria isola per aggirare un divieto locale di alcol durante lo scorso periodo delle vacanze di fine anno.

Il governo locale di Tairua, situato nel nord della Nuova Zelanda, infatti abitualmente vieta il consumo di alcolici in luoghi pubblici ogni anno dal 23 dicembre al 6 gennaio.

Questo nuovo anno, un gruppo di circa sette persone ha creato un’isola nel mezzo dell’estuario del Tairua in modo da poter bere fuori. Secondo i giornalisti, il gruppo ha sfruttatole basse maree per spalare insieme abbastanza fango per creare un tumulo abbastanza grande per farci stare una panchina e diverse persone.

Mentre le acque circondavano l’isola appena formata, i festaioli bevevano in pubblico, infrangendo con successo le leggi locali. Non solo il gruppo ha evitato l’arresto, ma si è anche guadagnato l’apprezzamento delle forze dell’ordine locali.

“Questo è pensiero creativo”, ha detto l’ispettore John Kelly, comandante della zona orientale di Waikato. “Se lo avessi saputo, probabilmente mi sarei unito a loro”.

Il divieto di consumo di alcol in luoghi pubblici durante le vacanze di Natale e Capodanno è stato introdotto per ridurre i comportamenti illegali, che in passato avevano portato a diversi arresti.

Calcio: i nuovi arrivi di Febbraio

Il mondo del calcio in queste giornate febbrili per le dinamiche del mercato è alla ricerca di rinforzi che consentano di svolgere la seconda parte del campionato italiano nel migliore dei modi. 

Tutte le società, nessuna esclusa guardano alla Polonia come nuovo baluardo per l’acquisto di nuovi campioni per rinforzare le proprie fila. 

Sembra che vi siano già dei contatti che saranno concretizzati a breve per giocatori attualmente in organico nelle società GKS Jastrzebie e LKS Lodz attualmente appaiate in testa nella seconda divisione del campionato polacco. La terra di Lewandowski torna a far parlare di se.

Ma le attenzioni non provengono da questi ambienti già da tempo sotto i riflettori, ma dalle squadre
minori.

Almeno due sono i giocatori che gli osservatori stanno monitorando da almeno due anni senza riuscire a concludere l’accordo con le famiglie dei baby calciatori (entrambi 18enni) che non vogliono ridurre le proprie pretese per confermare il passaggio al campionato italiano.

Sono notizie estremamente confidenziali che provengono dai responsabili di tre società di calcio che vogliono comunque mantenere l’anonimato.

La prima riguarda il giocatore Gregory Protzwvales del club Wisla Pulawy, difensore arcigno e ben strutturato definito dai propri compagni “la muraglia cinese”. 

Mai nessun giocatore marcato a uomo è riuscito a segnare un goal da quando alle calcagna viene collocato Gregory, tanta è la qualità del baby campione. Sempre puntuale agli allenamenti, controllo di palla fantastico e grande appassionato di musica new age fusion.

Sono le pretese della famiglia che risultano essere particolarmente importanti, le stesse che impediscono il passaggio del cartellino per portare il fuoriclasse in Italia. Ferrari Testarossa, uno Yacht ormeggiato a Viareggio e una casa con almeno 16 stanze sono le pretese della famiglia, uguali ad altri importanti giocatori, si affrettano a comunicare all'agente incaricato di chiudere l’accordo.


E se questo non bastasse anche le pretese del secondo fenomeno, attaccante in forza alla società MKS Kluczbork con all'attivo 47 goal a metà campionato non sono da meno.

La richiesta che proprio non va già alla società capitolina che da tempo vorrebbe includerlo nella rosa dei propri giocatori è la volontà di portare tutta la famiglia in Italia (compresi i parenti). Sono ben 112 persone comprensive di zii, cognati, cugini (di primo e secondo grado) oltre alle solite auto di grossa cilindrata e natanti di grande stazza.

Non so cosa sia successo, raccontano a denti stretti i vari direttori sportivi che vedono sfumare questi accordi che potrebbero fare la differenza nel campionato italiano. Prima o poi dovremo cedere. 

Non so poi cosa se ne fanno di queste auto che non potrebbero neppure utilizzare. 

A questo proposito sembra che gli incontri tra famiglia e dirigenti societari si siano intensificati.

Per noi racconta il tecnico che non vuole essere nominato in questo spazio, è importante chiudere velocemente con il numero dei famigliari attuale, considerando che tra i parenti del nostro goleador figurano 6 cugini fidanzati ma attualmente non sposati.


Fonte: Non documentabile

martedì 23 gennaio 2018

Soldout ecco per te dei soldi

È abbastanza comune l’attività svolta dalle agenzie specializzate nel recupero crediti, se ne contano in Italia almeno più di mille. Il loro compito è ovviamente quello di intercedere tra un cliente inadempiente e un’azienda che non è stata onorata per l’importo pattuito nella vendita di beni o servizi. 

Sono contenziosi che a volte impiegano anche alcuni anni prima di essere risolti (il più delle volte) con l’ausilio delle vie legali.

È assai più difficile imbattersi in una società specializzata nello svolgere l’attività contraria e cioè consegnare denari a chi per diverse ragioni questi denari non li ha ricevuti o ancor meglio li ha smarriti.

Può capitare ad esempio, che una persona possa essersi dimenticata di consegnare l’importo di un
prestito, o di aver trovato un portafogli pieno di euro per strada o ancora di essere stato beneficiato da un versamento in denaro pur non avendone titolo o semplicemente l’aver trovato un telefonino di ultima generazione.

In questo caso per sistemare le cose interviene l’azienda Sold Out di Varese specializzata nella riconsegna di beni ai legittimi proprietari penalizzati dal “fato”.
Saranno loro a cercare la persona che attende la riconsegna del proprio denaro, smarrito o mai ricevuto nel tempo.

Basterà compilare un apposito modulo indicando tutti i ricordi e i riferimenti riconducibili alla persona da cercare e l’azienda si occuperà della riconsegna del bene.
Stiamo operando in ambito nazionale ormai da diversi mesi con diversi successi già ottenuti, per questo siamo motivati – racconta il titolare Dott. Mario Cerulli – ad espandere la competenza dell’azienda anche all'estero.

I prezzi praticati per portare a termine la riconsegna del denaro smarrito variano a seconda della complessità delle pratiche, confermano dalla sede, ma sicuramente in linea con i costi di mercato.
Il nostro servizio più complesso e gestito con esito positivo riguarda la riconsegna di un portafogli contenente 12 banconote da 500 €. 

Maria Bergami di Napoli la fortunata signora che ha rinvenuto il denaro nei pressi dei giardini comunali della propria città si è rivolta all'azienda Sold Out perché dilaniata dal sospetto e dal rimorso che il denaro rinvenuto fosse stato smarrito da una famiglia in difficoltà.

Pronta ed efficace l’azione di ricerca svolta dall'azienda che in pochi giorni ha consegnato i 6000 € a una famiglia che ha voluto mantenere l’anonimato.

Un’azienda che risponde al meglio e che presto farà parlare di sé anche in ambito transnazionale, ribadisce il dott. Cerulli. È ingiusto lucrare o sfruttare queste condizioni dettate dal caso. Il rimorso sarebbe troppo forte e per questo il nostro servizio è indispensabile.

Il nostro motto, consegna a noi e liberati di un pensiero.


Fonte: tornaacasaeuro.it

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